- Ah, buona idea..a me ne serve uno per iniziare a usare il vasino..
- Ottima idea, io ne cerco uno che faccia capire alla mia principessa che la mamma le vuole bene anche se la lascia all'asilo. Già che ci sono quasi quasi cerco un libro anche per far capire al grande come rispondere alle provocazioni dei compagni di classe!
Questi dialoghi sono sempre più diffusi e, a torto o a ragione, i libri rappresentano non solo una magnifica passione, un viaggio verso altri mondi, cultura e divertimento, ma anche piccoli fidati consiglieri e saggi donatori di risposte.
In mezzo ai tanti libri che rispondono alle domande dei nostri bambini e ragazzi (e a quelle di noi mamme), oggi voglio parlarvi di un libro diverso, speciale, che pone solo domande.
Si tratta del libro "Domande" di Jostein Gaarder, autore del più conosciuto "Il mondo di Sofia".
É un libro...che é un po' due libri...
Un libro fatto di pagine bianche ricche di domande e uno illustrato, in cui l'azzurro, il nocciola e il grigio in tutte le loro sfumature accompagnano un ragazzino nella sua ricerca di senso, e di qualcuno.
Ci sono domande sulla vita, sull'Universo, sul funzionamento del corpo e sui sentimenti, ci sono le domande che ci poniamo noi grandi (grandi, lo siamo davvero?) e ci sono quelle che si fanno i nostri ragazzi. Domande profonde, che toccano le corde di ogni animo, che tutti almeno una volta hanno fatto a se stessi, a qualche Dio o all'Universo, domande a cui non sempre sappiamo dare risposta e forse nemmeno ce n'è davvero bisogno.
E poi ci sono le altre domande, quelle delle illustrazioni, il bisogno di cercare di capire un racconti fatto solo di immagini e la curiosità di entrare in una storia che non è la propria, ma è quella di un ragazzo che corre...e corre verso il suo passato e verso il suo futuro, che ritrova il ricordo (o lo spirito? O il fantasma?) di qualcuno che ha amato, che ama ancora, di un fratello o del riflesso di se stesso, di chi lo ha salvato, lo salva o magari lo salverà, con un amico che più fidato non si può.
E forse la mia interpretazione è sbagliata, forse la mia lettura é banale, forse sarò l'unica a vedere qualcosa che non c'è, ma é tutto questo che mi ha fatto amare questo libro, che mi ha fatto entrare nella testa quelle domande e che mi fatto correre in mezzo ai boschi, con la paura della solitudine e dell'ignoto e il coraggio del vero Amore, quello che niente può sconfiggere.
Questa è la mia lettura, una fra tante, ma me la tengo stretta perché i libri sono così...un po' sono loro stessi e un po' sono quello che vogliamo che siano...
In mezzo ai tanti libri che rispondono alle domande dei nostri bambini e ragazzi (e a quelle di noi mamme), oggi voglio parlarvi di un libro diverso, speciale, che pone solo domande.
Si tratta del libro "Domande" di Jostein Gaarder, autore del più conosciuto "Il mondo di Sofia".
É un libro...che é un po' due libri...
Un libro fatto di pagine bianche ricche di domande e uno illustrato, in cui l'azzurro, il nocciola e il grigio in tutte le loro sfumature accompagnano un ragazzino nella sua ricerca di senso, e di qualcuno.
Ci sono domande sulla vita, sull'Universo, sul funzionamento del corpo e sui sentimenti, ci sono le domande che ci poniamo noi grandi (grandi, lo siamo davvero?) e ci sono quelle che si fanno i nostri ragazzi. Domande profonde, che toccano le corde di ogni animo, che tutti almeno una volta hanno fatto a se stessi, a qualche Dio o all'Universo, domande a cui non sempre sappiamo dare risposta e forse nemmeno ce n'è davvero bisogno.
E poi ci sono le altre domande, quelle delle illustrazioni, il bisogno di cercare di capire un racconti fatto solo di immagini e la curiosità di entrare in una storia che non è la propria, ma è quella di un ragazzo che corre...e corre verso il suo passato e verso il suo futuro, che ritrova il ricordo (o lo spirito? O il fantasma?) di qualcuno che ha amato, che ama ancora, di un fratello o del riflesso di se stesso, di chi lo ha salvato, lo salva o magari lo salverà, con un amico che più fidato non si può.
E forse la mia interpretazione è sbagliata, forse la mia lettura é banale, forse sarò l'unica a vedere qualcosa che non c'è, ma é tutto questo che mi ha fatto amare questo libro, che mi ha fatto entrare nella testa quelle domande e che mi fatto correre in mezzo ai boschi, con la paura della solitudine e dell'ignoto e il coraggio del vero Amore, quello che niente può sconfiggere.
Questa è la mia lettura, una fra tante, ma me la tengo stretta perché i libri sono così...un po' sono loro stessi e un po' sono quello che vogliamo che siano...
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