Un caldo pomeriggio di primavera.
Una ventina di bambini tra gli 8 e i 10 anni.
Il silenzio.
Un libro che parla al cuore.
Inizio a leggere consapevole di chi ho davanti, conoscendo le loro storie, sapendo che quei volti, almeno tre quarti di quei volti, raramente si soffermano su un libro.
Non mi aspetto niente: ho deciso di condividere con loro il mio amore per la lettura. Si stupiscono quasi, non sono abituati, sono 15 minuti alternativi.
Li invito solo all'ascolto, non dico altro, so che non serve.
Mi guardano, li vedo perché la mia lettura è fatta quasi più sui loro visi che sul libro. Occhi profondi e labbra strette di chi ha tanto da dire, ma le parole spesso non le trova.
Qualcuno nasconde il volto tra le braccia, sembra dormire; non mi preoccupo: se anche così fosse, vorrà dire che la mia voce gli ha regalato un momento di rilassamento che forse non vive più da quando la mamma ha smesso di raccontare la storia della buonanotte..per qualcuno forse è la prima volta che succede.
Vado avanti, ogni tanto giro il libro, mostro loro le pagine che mi piacciono di più, le parole che scorrono tra illustrazioni che vorrei incorniciare.
Qualche guancia brilla, due lucide strisce salate rigano il viso, gli occhi sono lucidi.
Non mi era mai capitato.
Finisco la storia, sollevo lo sguardo: io ho la pelle d'oca e loro battono le mani.
Qualcuno si soffia rumorosamente il naso, perché non ci piace essere troppo melensi e bisogna pur sempre stemperare l'atmosfera.
Poi qualcuno ripete una parola chiave del libro, l'ultima parola. Una parola bella e utile, che troppo spesso usiamo solo per le cose sbagliate, o poco importanti.
Decido di accontentarli. Rileggo, dall'inizio.
Non si sente niente, gli occhi sono fissi su di me e sento la grande responsabilità di ciò che sto dicendo, trasmettendo, in qualche modo insegnando loro.
Alla fine applaudono, di nuovo. Non dico niente, non aggiungo altro. Lascio il libro in mezzo a loro. Lo sfogliano, guardano le illustrazioni, le commentano.
Qualcuno si avvicina per chiedermi dove l'ho trovato, quanto l'ho pagato. Qualcuno prende un foglietto per scrivere il titolo, mi chiede se ci sono altri libri scritti e illustrati dalle stesse persone. Rispondo.
Non ho chiesto, ho lasciato che ognuno potesse riflettere con la sua testa e sentire col proprio cuore. Ho lasciato che ciascuno avesse il tempo di far sedimentare le parole.
Chi ha voluto, ha chiesto di condividere il suo pensiero.
Chi ha avuto bisogno, ha potuto fare le sue domande: gli altri hanno risposto, io non ho avuto bisogno di intervenire. C'era poco da aggiungere.
C'è poco da aggiungere anche qui. Non vi racconto la storia, la troverete in altri mille blog e siti. Di parole, nel libro, ce ne sono poche e io ne ho già usate tante, troppe, per raccontarvi questa storia.
Prima di darvi le indicazioni tecniche sul libro, ne uso solo un'altra: leggetelo!
Informazioni
Titolo: La grande fabbrica delle parole
Autrice: Agnés de Lestrade
Illustratrice: Valeria Docampo
Casa editrice: Terre di mezzo Editore
Prezzo: € 10,00 (Io ho avuto la grandissima fortuna di prenderlo su Amazon a € 4,00 per il Black Friday, attualmente costa € 8,50 ma ne vale la pena a prescindere dal prezzo).